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Le Spiagge più Belle

Sai anche che la bellezza della costa catanese, situata nella Sicilia Orientale, è proprio la sua varietà?


Finalmente sei in vacanza e tra i tanti motivi che ti hanno spinto a scegliere la Sicilia e la città di Catania vi è proprio la voglia di trascorrere le tue giornate al mare.
Sai anche che la bellezza della costa catanese, situata nella Sicilia Orientale, è proprio la sua varietà?
Il litorale della provincia di Catania ti offre spiagge di sabbia dorata, ciottoli o sassi, oppure sabbia vulcanica, ma anche coste di basalto con caratteristiche uniche che imparentano il litorale jonico-etneo con quello delle Hawaii.

Vuoi fare un tuffo dove l’acqua è più blu restando nei pressi del B&B Palazzo Speciale, o hai voglia di andare subito a caccia di posti rari e indimenticabili?
Ti consigliamo 3 zone per prendere la tintarella e dimostrare a tutti la tua abilità di nuotatore.

Segui la nostra guida e pianterai il tuo ombrellone nei litorali più belli della provincia di Catania.

La Plaia

Una distesa di sabbia dorata che comprende diversi borghi marinari, dotati di strutture balneari attrezzate, estendendosi dalla periferia sud di Catania fino ad Agnone Bagni, in provincia di Siracusa.
Dal B&B Palazzo Speciale puoi raggiungere facilmente la Plaia con il trasporto pubblico urbano; a Piazza Borsellino, infatti, vi è la fermata della linea D che ti porterà alla spiaggia più amata dai catanesi.

Preferisci un lido con servizio bar, dove poter affittare ombrellone e sdraio, o una struttura free entry?
I più famosi lidi catanesi sono La CucarachaLe PiramidiLido America, Le CapannineLido Belvedere, AuroraExcelsiorCledJollyInternazionaleVenereLido Verde.
Sappi che all’imbrunire molte di queste strutture si trasformano in vere e proprie discoteche.
Consulta Trip advisor e, ponderando costi e servizi, scegli il lido che più ti attrae.
Se hai bambini con te, il gettonato lido AzzurroLe Palme, Aurora e Arcobaleno offrono miniclub, animazione e il family tutor.

Costi accessibili e pulizia, piccolo bar, docce e spogliatoi contraddistinguono la Colonia Don Bosco. La struttura, consigliatissima per famiglie alla ricerca di quiete e pulizia, non offre lettini e ombrellone a noleggio, ma al suo interno è possibile godere di una piccola pineta dove poter rilassarsi all’ombra degli alberi.

Se invece la spiaggia libera è la tua meta, potrai scegliere tra ben tre spiagge gestite dal Comune di Catania: spiaggia numero 1, 2 e 3. Sappi però che le spiagge comunali sono sempre molto affollate, oltre a offrire pochi e spartani servizi tra i quali salvataggio e docce. Se sei fortunato, all’alba, lungo queste spiagge puoi avvistare i pescatori di telline, mitilli che vivono nelle zone sabbiose e di cui i catanesi sono molto ghiotti. I pescatori, per raccogliere le telline, usano ancora l’antico metodo di raccolta che prevede una sorta di rastrello.
Se ti trovi a Catania durante il primo maggio, alla Playa si svolgono due grandi festival musicali con band e dj di fama internazionale: One Day Music e Revolution Day.

Stanco di lasciarti cullare dalle onde? Potrai tornare nella tua comoda stanza, al B&B Palazzo Speciale, e continuare la tua serata tra i vicoli della città dove potrai gustare cucina tipica o ottimo aperitivo. 
 
Oasi del Simeto

Se oltre a goderti una giornata al mare sei anche un appassionato di birdwatching, allora la tua meta è la Spiaggia foce Simeto.
Il Simeto è il più grande fiume siciliano, per portata e bacino. La spiaggia si trova proprio all’interno della riserva Oasi del Simeto. Ricorda, però, che in un tratto della zona vi è il divieto di balneazione, quindi fai attenzione alla segnaletica.

Puoi raggiungere l’oasi facilmente con la linea urbana,  AMT n° 538, che parte proprio da Piazza Borsellino, a pochi metri dal Palazzo Speciale.
Visto la natura selvaggia del luogo - purtroppo, in alcuni tratti, danneggiata nel passato irrimediabilmente dall’antropizzazione - oltre al costume da bagno e alla maschera per guardare il fondale marino, ti consigliamo di portare scarpe da trekking, calze di ricambio e lozione anti-zanzare.

Ovviamente, se sei un birdwatcher o un botanico, sono obbligatori l’abbigliamento con colori che possano confondersi con l'ambiente naturale, l’apparecchiatura videofotografica, il binocolo, un quaderno per annotare le tue scoperte, le guide per il riconoscimento degli uccelli d’Italia e della flora mediterranea.

Una volta arrivato alla Riserva, per raggiungere la spiaggia fluviale devi solo percorrere la stradina che costeggia gli argini del fiume.
Il percorso però ti riserverà molte sorprese; l’area è ricca di stagni molto amati dall’avifauna come fenicotteri, cavalieri d’italia, pavoncelle, gufi di palude, aironi, cormorani, oche e cicogne.

In questo ecosistema così speciale sono tante le specie botaniche presenti, e non mancano anfibi e rettili; tra questi potresti incontrare una tartaruga autoctona, la testuggine palustre siciliana. Sulla spiaggia, invece, puoi divertirti a cercare e a raccogliere sulla battigia l’ambra; quella che si trova lungo la foce del Simeto è conosciuta come simetite ed è considerata molto pregiata.
 
La Scogliera

Hai mai provato a tuffarti da una scogliera di basalto, o hai mai preso la tintarella su una spiaggia di sabbia vulcanica?
Anche qui, a partire da piazza Europa, proseguendo per Ognina, fino ad Aci Castello, la costa riserva sorprese, relax e divertimento.

Ricorda, però, che in alcuni tratti della zona, soprattutto vicino ai punti di approdo delle imbarcazioni, vi è il divieto di balneazione, quindi fai sempre attenzione alla segnaletica.
Sulla costa rocciosa del lungomare di Catania, si trovano numerose strutture balneari private, dotate di tanti servizi: solarium, piscine, idromassaggio, animazione, area wi-fi, diving, ristobar, campi da tennis e beach volley. Tra questi il Cocoa Beach e il Bikini beach café.

Se non desideri alcun comfort, devi solo trovare un passaggio verso la battigia e distendere il tuo telo sulla roccia lavica che più ti ispira per forma e vicinanza al mare.
Proseguendo più avanti, si inizia San Giovanni Li Cuti, antico borghetto di pescatori, così come la plaia, altra meta balneare preferita dai catanesi.
Il borgo prende nome da una chiesa forse non più esistente, dedicata a San Giovanni, e per una peculiarità della costa: gli scogli; nel dialetto catanese, gli scogli e il ciottolato lavico sono “li cuti” o “li cutilisci”, termine questo che può tradursi come “scogli levigati”.

San Giovanni Li Cuti, infatti, si trova in una zona formata dalle storiche colate laviche del 1169, 1329 e del 1381.
Hai mai preso il sole su una spiaggia nera come una notte senza stelle? Perché, a San Giovanni Li Cuti, oltre che sugli scogli e sassi, potrai distenderti sulla sabbia vulcanica.
In questa spiaggia si trova anche una piccola passerella a gestione comunale, dotata di scaletta d’ingresso al mare per diversamente abili.
Oltre a goderti la spiaggia e le onde, ti consigliamo una passeggiata all’interno del pittoresco borghetto nel cui porticciolo potrai osservare il gozzo, la tradizionale barca da pesca in legno.

Se vuoi dirigerti ancora più a Nord, dopo San Giovanni Li Cuti incontrerai il borgo di Ognina.
Il comune di Catania, in Piazza Nettuno ha costruito un solarium, anche questo dotato di discesa al mare per diversamente abili e servizio di salvataggio bagnanti.
Il solarium è una passerella di legno, costruita sopra gli scogli, dotata di scalette per agevolare la discesa in acqua..

Ognina è piena di ristoranti e lidi e anche qui vi è un porticciolo, attrezzato con servizi specialistici per la nautica da diporto: il porto Ulisse, celebre perché immortalato nel film Divorzio all'italiana con protagonista il grande Marcello Mastroianni.
Il Porto Ulisse è ciò che resta di un antico approdo, nel quale un tempo sfociava il fiume Lognina o Ognina, sepolto - così come tutta l’area - dalla colata lavica del 1381. 
 
 
Aci Trezza
Fare un tuffo ad Aci Trezza significa immergersi nel folclore siciliano, nei miti greci, nei grandi classici della letteratura. Animata la sera da ristoranti, bar e pub, durante il giorno è un luogo da visitare per le sue bellezze naturalistiche e il suo mare.
 
Per raggiungere questa meta devi, da Piazza Borsellino, prendere la linea 534 dell’AMT. Questo antico paese di pescatori, oggi ambita destinazione turistica e di villeggiatura, è il cuore della Riviera dei Ciclopi.

Il nome è presto spiegato: i ciclopi omerici infestavano queste terre e sono protagonisti di numerosi miti. Uno di questi fornisce l’origine dei faraglioni che affiorano dal mare e che connotano questo arcipelago, insieme all’Isola Lachea; secondo il mito omerico, sarebbero le rocce che Polifemo scagliò contro la nave di Ulisse durante la fuga dell’astuto sovrano di Itaca. In realtà, la Scienza conferma che queste formazioni uniche, i basalti colonnari, sono di origine vulcanica, nate a causa di eruzioni sottomarine.

Un altro fenomeno geologico importantissimo che puoi osservare in quest’area - così unico da accomunare queste coste a quelle dell’Islanda, della Nuova Zelanda e, con qualche differenza, alle Hawaii - sono i pillow o cuscini di lava, scogli dalla forma più o meno sferica, osservabili al porto vecchio di Aci Trezza.
Per raggiungere l’Isola Lachea e i suoi faraglioni - tra cui quello più grande conosciuto come La Madonnina per la statua mariana posta sulla sua cima - recati al porticciolo.
Sull’isolotto non ci sono bar, quindi ricorda di portare con te acqua e cibo.

Giunto al porticciolo puoi anche osservare i mastri d’ascia del Cantiere Rodolico intenti alla costruzione delle tipiche imbarcazioni da pesca, i gozzi.
E proprio un gozzo a remi ti farà da taxi, accompagnandoti dai moli interni del porto fin sulla costa rocciosa dell’Isola, pagando solo 3 euro per andata e ritorno; una volta a bordo, devi indicare al barcaiolo che ti accompagna, se preferisci il lato che guarda il paese o il versante nascosto dell’isolotto, molto più tranquillo e selvaggio.

Le rocce dell’Isola sono il Paradiso dei tuffatori, mentre i suoi fondali sono la gioia di chi pratica lo snorkeling; porta con te maschera, tubo e pinne per scoprire le meraviglie del mare, ma limitati solamente a osservare perché qui vige il divieto di pesca, in quanto ti trovi in una riserva naturale integrata.
A gestire la riserva è il Cutgana, ente che dipende dall’Università di Catania.

Se vuoi esplorare internamente l’Isola Lachea che, per quanto piccola, riserva grandi sorprese, come quella di essere l’habitat di una specie endemica, la lucertola dal collo rosso, che vive solo su questa isoletta, puoi prenotare una visita guidata.
Il Cutgana offre il servizio gratuitamente, ma occorre prenotare scrivendo una e-mail a visite.cutgana@unict.it oppure telefonando ai seguenti numeri 0956139260 e +393408280281.
Le visite partono dalla casetta rossa che è ben visibile sull’Isola Lachea; per l’escursione, indossa abbigliamento sportivo, cappello e scarponcini da trekking o antiscivolo.
E per tornare in paese? Per aggiudicarsi il viaggio di ritorno basta solo avvicinarsi alla battigia e fare un fischio alle barchette in legno che offrono il servizio di accompagnamento, facendo continuamente la spola da Aci Trezza all’Isola.

L’ambientazione e il trasporto in barca ti avranno fatto venire in mente il romanzo de I Malavoglia di Giovanni Verga, o il film di Luchino Visconti, La terra trema, che si ispira proprio all’opera verghiana. Il motivo è presto detto: è proprio Aci Trezza il paese dove sono ambientati questi due capolavori. Alcuni dei personaggi dell’opera di Visconti, come Agnese Giammona che nel film interpretava Lucia, sono ancora in vita e, talvolta, concedono interviste a studenti di cinema e giornalisti.
Se vuoi immergerti ancor di più nell’universo narrativo verghiano, giunto sulla terraferma, recati al Museo Casa del Nespolo.
Il museo si trova in via Dietro Chiesa, ed è visitabile dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18:00. L’immobile, risalente al XIX secolo, fornisce l’idea delle abitazioni dei pescatori trezzoti nel secolo scorso. L’esposizione museale è dedicata al film di Visconti con testimonianze delle riprese, a lettere e fotografie di Giovanni Verga, e a reperti che ci riportano alle tecniche di pesca, agli usi e costumi locali nell’Ottocento.

Al Museo della Casa del Nespolo, vi è inoltre una ricca documentazione fotografica dedicata alla manifestazione popolare U pisci a mari.
L’evento che ha origini settecentesche, si svolge il 24 giugno, nel bacino d’acqua prospiciente al porticciolo, proprio nei giorni in cui si festeggia il santo patrono del paese, Giovanni Battista, e accompagna le celebrazioni religiose.
Si tratta di una manifestazione popolare importantissima, una pantomima che, evocando gli antichi riti propiziatori, mette in scena la cattura parodica di un pesce spada.
 



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